In Germania è possibile guidare prima dei 18 anni, come accade da noi con i quadricicli leggeri. Loro utilizzano i tricicli.
Un piccolo costruttore tedesco propone una divertente elaborazione per adattare la macchina alla normativa che la equipara ad un quadriciclo leggero.
I sedicenni tedeschi non vedono l’ora di guidare la Fiat 500 e un meccanico intraprendente trasforma, naturalmente su richiesta, la vettura in triciclo, del resto la sua ditta è specializzata in veicoli a tre ruote.
Proprio così, grazie a Wenzl Ellenrieder, titolare di un’autofficina, con annesso concessionario Piaggio, a Dösingen, nella verde regione dell’Algovia, il sogno di molti ragazzi (con papà facoltosi), diventa realtà.
A colpo d’occhio l’auto è identica all’originale della Casa torinese ma, sotto sono state riposizionate le ruote: le posteriori, quelle di serie, sono state alloggiate al centro del pianale e affiancate l’una all’altra per una carreggiata di 46,5 centimetri. Tale magia, per la legislazione della Germania, dal 2013, rende possibile il passaggio da automobile a triciclo.
L’idea è nata al proprietario, guarda caso durante l’anno cui è stata approvata l’omologazione sopraccitata e in occasione dei 16 anni del figlio, che con la patente A1 avrebbe potuto guidare solo moto, minicar e tricicli con potenza di 20 CV, unica limitazione senza tenere conto della cilindrata.
Per questa volta il ciabattino non esce con le scarpe bucate, da bravo carrozziere e prima ancora papà, mette in cantiere con la complicità della squadra di meccanici la trasformazione, riuscendo in pieno a soddisfare il desiderio del pargolo e a moltiplicare gli utili dell’azienda, viste le numerose richieste. Del resto come afferma lo stesso Ellenrieder: “Siamo il maggiore importatore in Germania di Ape Piaggio: ne vendiamo quasi 200 ogni anno, soprattutto a persone che l’hanno scoperta nelle loro vacanze in Italia e qui la comprano come seconda o terza vettura per gli spostamenti locali, per portare piccoli carichi. Quindi abbiamo una notevole competenza, anche tecnica, su tricicli e quadricicli”. Nel dettaglio, vediamo le modifiche necessarie che rende il veicolo guidabile dai minorenni.
Nell’ordine è stato sostituito l’asse posteriore, rinforzata la sospensione, accoppiate (vedi sopra) le ruote al centro tagliando il pianale in corrispondenza del baule portabagagli e coperte con un piccolo cofano, che a sua volta è ben nascosto dal pavimento sollevabile dal bagagliaio stesso. Inoltre, è stata ridotta, agendo sulla mappatura elettronica, la potenza del motore Fiat 1.2 litri benzina di serie, portandola da 69 a 20 CV.
Esternamente e esteticamente, a parte il logo originale sostituito con quello dell’officina e i passaruota posteriori, non ci sono altre differenze con l’originale. Passiamo all’interno, l’abitacolo è praticamente lo stesso di serie, con numerosi vantaggi in più. Il primo è la sicurezza, la scocca è quella di un’automobile e rispetto a una minicar è robusta, ha quattro posti secchi, gli stessi accessori, sette airbags, l’ABS e non ultimo l’ESP, che nonostante hanno apportato una modifica comunque rimane efficiente. Inoltre, il motore architettonicamente è lo stesso, depotenziato sì ma, destinato a durare per molto tempo.
Altro punto a favore è la velocità, per la categoria la massima è 45 orari, mentre questa raggiunge tranquillamente gli 80 e i 90 in piano; soprattutto non intralcia la circolazione e superando il limite minimo dei 60 km/h, previsto dalla legislazione tedesca, può percorrere autostrade e superstrade. I consumi di carburante sono bassi, con circa 5,5 litri di benzina si ha un’autonomia di 100km. A questo aggiungiamo i costi contenuti per assicurala e l’affare … sembra fatto. Passiamo alla spesa per il ritocco, non tanto economico come quello sostenuto da Cenerentola per andare al ballo e non molto lontano da quello per un lifting centesimo più o meno, da listino per una berlina siamo intorno ai 5000 euro e per una cabrio 5300.
La domanda sorge spontanea (Lubrano docet), il quartier generale FCA cosa pensa dell’opera?
Ellenrieder risponde: “Nessun problema, la conoscono, ci sono accordi, diciamo, verbali. Ma in fondo sono pur sempre Fiat 500 vendute, ed è una bella pubblicità anche per la stessa vettura madre”.
Per i fiabeschi castelli di Ludwig un tempo le zucche venivano trasformate in carrozze per andare a conquistare principi, oggi le auto in macchinine per far scorrazzare i ragazzi.
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